proteggiamo il clima, coltiviamo il futuro

 

biotecnologie sostenibili, bioprodotti innovativi

 

antiche forme di vita

le biofabbriche primordiali

Le microalghe sono tra le prime forme di vita apparse sul pianeta: microrganismi fotosintetici, procarioti o eucarioti, sono presenti in tutti gli ecosistemi acquatici e terrestri esistenti.
Questi organismi, che ancora oggi stanno alla base della catena alimentare degli oceani, furono i responsabili della comparsa dell’atmosfera terrestre grazie alla fotosintesi. Comprendono alghe verdi (chlorophyta), alghe azzurre (cyanobacteria) e alghe brune.
Sono organismi a rapida crescita, capaci di vivere in un’ampia varietà di ambienti e condizioni estreme. Grazie alla loro struttura unicellulare primordiale, producono tutti i componenti biologici essenziali alla vita.
La ricerca ha solo iniziato ad esplorare il grande potenziale della notevole varietà di specie (più di 6000 solo quelle attualmente descritte) e dei numerosi elementi biochimici ad alto valore aggiunto prodotti da queste biofabbriche in miniatura. Le microalghe sono una fonte organica e rinnovabile in grado di rivoluzionare diversi settori biotecnologici.

antiche forme di vita

le biofabbriche primordiali

Le microalghe sono tra le prime forme di vita apparse sul pianeta: microrganismi fotosintetici, procarioti o eucarioti, sono presenti in tutti gli ecosistemi acquatici e terrestri esistenti.
Questi organismi, che ancora oggi stanno alla base della catena alimentare degli oceani, furono i responsabili della comparsa dell’atmosfera terrestre grazie alla fotosintesi. Comprendono alghe verdi (chlorophyta), alghe azzurre (cyanobacteria) e alghe brune.
Sono organismi a rapida crescita, capaci di vivere in un’ampia varietà di ambienti e condizioni estreme. Grazie alla loro struttura unicellulare primordiale, producono tutti i componenti biologici essenziali alla vita.
La ricerca ha solo iniziato ad esplorare il grande potenziale della notevole varietà di specie (più di 6000 solo quelle attualmente descritte) e dei numerosi elementi biochimici ad alto valore aggiunto prodotti da queste biofabbriche in miniatura. Le microalghe sono una fonte organica e rinnovabile in grado di rivoluzionare diversi settori biotecnologici.

i prodotti delle microalghe

biocomponenti ad alto valore aggiunto

Differenti specie microalgali producono svariati composti biochimici ad alto valore aggiunto
e possono essere impiegate in processi produttivi sostenibili e circolari “zero emission”

i prodotti delle microalghe

biocomponenti ad alto valore aggiunto

Differenti specie microalgali producono svariati composti biochimici ad alto valore aggiunto
e possono essere impiegate in processi produttivi sostenibili e circolari “zero emission”

NUTRACEUTICA e ALIMENTAZIONE

Acidi grassi a catena lunga (Omega-3,6,9 o PUFA) e corta (ALA)
Vitamina E + vitamine del gruppo B
Ficocianine (pigmenti idrosolubili)
Carotenoidi (pigmenti)
Svariati tipi di carboidrati (zuccheri) e proteine
Integratori per alimenti iperproteici (superfood, novel food)
Pet food e mangimi animali arricchiti

ENERGIE RINNOVABILI e SVILUPPO SOSTENIBILE

Cattura e segregazione della CO2 atmosferica
Biocarburanti: frazione oleosa sostenibile per biodiesel
Biocarburanti: digestione biomassa per produzione biogas
Fitodepurazione di acque reflue e scarichi industriali
Riutlizzo fumi industriali per abbattimento CO2/produzione biomassa

COSMETICA e FARMACEUTICA

NMF (complessi idratanti naturali)
Glucosammide (precursore dell’acido ialuronico)
Acquaporine (proteine per la regolazione idrica del derma) Astaxantine (pigmenti protettivi da UV)
Proteine con proprietà antibiotiche e anticancerogene Biomassa (lipidi, proteine, carboidrati, amminoacidi essenziali)

produzione e mercati

una risposta a urgenze globali

La produzione mondiale di microalghe, in crescita costante da diversi anni, è concentrata soprattutto nel nord e centro America, in Asia e vicino Oriente, mentre non è particolarmente affermata in Europa (pochi produttori scandinavi, spagnoli e francesi); in Italia, è quasi del tutto assente.

I mercati della produzione energetica, cosmetica, nutraceutica, farmaceutica e mangimistica sono alla ricerca di fonti sostenibili e rinnovabili per rispondere a una domanda in continua crescita. Si prenda il caso degli antiossidanti Omega-3: la principale fonte di approvvigio-namento è l’olio di pesce, sotto accusa per la qualità determinata dall’inquinamento della catena alimentare oceanica e in costante diminuzione per la crisi della pesca e l’esaurimento degli stock ittici. Le alghe rappresentano forse l’unica alternativa credibile alla crescente domanda mondiale di proteine e “marine lipids” – tra l’altro.

produzione e mercati

una risposta a urgenze globali

La produzione mondiale di microalghe, in crescita costante da diversi anni, è concentrata soprattutto nel nord e centro America, in Asia e vicino Oriente, mentre non è particolarmente affermata in Europa (pochi produttori scandinavi, spagnoli e francesi); in Italia, è quasi del tutto assente.

I mercati della produzione energetica, cosmetica, nutraceutica, farmaceutica e mangimistica sono alla ricerca di fonti sostenibili e rinnovabili per rispondere a una domanda in continua crescita. Si prenda il caso degli antiossidanti Omega-3: la principale fonte di approvvigio-namento è l’olio di pesce, sotto accusa per la qualità determinata dall’inquinamento della catena alimentare oceanica e in costante diminuzione per la crisi della pesca e l’esaurimento degli stock ittici. Le alghe rappresentano forse l’unica alternativa credibile alla crescente domanda mondiale di proteine e “marine lipids” – tra l’altro.

come si coltivano

soluzioni flessibili, biotecnologie semplici

Le microalghe vengono coltivate all’aperto (con vasche “raceways”, in climi aridi) o in serra (con fotobioreattori, in climi temperati); quest’ultima modalità è preferibile per impieghi nutraceutici, farmaceutici e cosmetici.

La coltivazione di questi organismi richiede tecnologie semplici e input limitati:

  • acqua (riutilizzata pressoché integralmente nell’impianto),
  • nutrienti base (N, P, K), CO2,
  • aria atmosferica.

Il prodotto finale viene ottenuto per concentrazione del mezzo di coltura e si presenta come una pasta umida (biomassa); che, a sua volta, può venire sottoposta a procedimenti di essicazione o estrazione dei componenti utili.

Uno stabulario consente la conservazione dei ceppi e la loro propagazione per il periodico inoculo dei fotobioreattori.

come si coltivano

soluzioni flessibili, biotecnologie semplici

Le microalghe vengono coltivate all’aperto (con vasche “raceways”, in climi aridi) o in serra (con fotobioreattori, in climi temperati); quest’ultima modalità è preferibile per impieghi nutraceutici, farmaceutici e cosmetici.

La coltivazione di questi organismi richiede tecnologie semplici e input limitati:

  • acqua (riutilizzata pressoché integralmente nell’impianto),
  • nutrienti base (N, P, K), CO2,
  • aria atmosferica.

Il prodotto finale viene ottenuto per concentrazione del mezzo di coltura e si presenta come una pasta umida (biomassa); che, a sua volta, può venire sottoposta a procedimenti di essicazione o estrazione dei componenti utili.

Uno stabulario consente la conservazione dei ceppi e la loro propagazione per il periodico inoculo dei fotobioreattori.

il modello biofabbrica

sostenibile, rinnovabile, zero emission

Autonoma dal punto di vista energetico grazie a un mix di fonti rinnovabili; in grado di riutilizzare l’acqua impiegata nelle colture; altamente efficiente nella cattura di CO2 (le microalghe hanno una capacità di segregazione e una velocità di fissazione 10 volte superiore delle piante terrestri): la biofabbrica è un nodello produttivo sostenibile ed efficace che può raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero.

Se integrata in un ciclo produttivo industriale o agricolo può sfruttarne gli output residui (calore, acqua, scarichi gassosi, reflui animali) per la produzione energetica sostenibile (biogas e cogenerazione) e l’azzeramento dell’impronta carbonica (carbon footprint), consentendo l’ottenimento dei bonus energetici previsti dall’applicazione del protocollo di Kyoto (certificati verdi).

il modello biofabbrica

sostenibile, rinnovabile, zero emission

Autonoma dal punto di vista energetico grazie a un mix di fonti rinnovabili; in grado di riutilizzare l’acqua impiegata nelle colture; altamente efficiente nella cattura di CO2 (le microalghe hanno una capacità di segregazione e una velocità di fissazione 10 volte superiore delle piante terrestri): la biofabbrica è un nodello produttivo sostenibile ed efficace che può raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero.

Se integrata in un ciclo produttivo industriale o agricolo può sfruttarne gli output residui (calore, acqua, scarichi gassosi, reflui animali) per la produzione energetica sostenibile (biogas e cogenerazione) e l’azzeramento dell’impronta carbonica (carbon footprint), consentendo l’ottenimento dei bonus energetici previsti dall’applicazione del protocollo di Kyoto (certificati verdi).

P680

coltiviamo il futuro

P680 è una azienda agricola che raccoglie esperienze pluriennali dei soci fondatori e competenze specifiche in tre aree contigue e sinergiche: 

  1. agronomia e coltivazioni in serra;
  2. acquacoltura  e trattamento acque;
  3. progettazione finanziata, R&D e sviluppo sostenibile.

P680 sperimenta le proprie biotecnologie in qualità di partner di progetti di ricerca scientifica e collabora con il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Milano, il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Pavia, l’Istituto Sperimentale Italiano Lazzaro Spallanzani (ISILS), aziende estrattrici di fitocomplessi.

Fornisce servizi di consulenza al settore agricolo e a quello industriale, ai produttori di biogas e/o cogenerazione, al settore biotecnologico e della bioeconomy per:

  • produzione e commercializzazione di microalghe e prodotti derivati;
  • consulenza, progettazione e realizzazione di impianti di coltura microalgale;
  • consulenza agronomica e ricerca & sviluppo;
  • ideazione e redazione di progetti per ricerca finanziamenti.

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  1. agronomia e coltivazioni in serra;
  2. acquacoltura  e trattamento acque;
  3. progettazione finanziata, R&D e sviluppo sostenibile.

P680 sperimenta le proprie biotecnologie in qualità di partner di progetti di ricerca scientifica e collabora con il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Milano, il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Pavia, l’Istituto Sperimentale Italiano Lazzaro Spallanzani (ISILS), aziende estrattrici di fitocomplessi.

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progettazione
e realizzazione impianti

consulenza agronomica

produzione

commercializzazione

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7 + 11 =

P680 soc. agricola s.r.l.
via delle Attività 12/a
24041 Brembate (BG)
Italia

info@p680.it
www.p680.it
microalghe.wordpress.com

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